Dipendenza da nicotina: come smettere di fumare senza ricominciare

Il fumo uccide milioni di persone ogni anno e la colpa è solo di una sostanza tra le 4000 contenute nel fumo di tabacco, sto parlando della nicotina e della dipendenza che provoca nella mente del fumatore.

E’ stato calcolato che al mondo ci sono circa 1,2 miliardi di persone fumatrici che lottano contro la dipendenza da nicotina.

Anche se la nicotina è tossica nell’uomo e la sua cancerogenicità è stata dimostrata recentemente, i danni fisici del fumo derivano anche e soprattutto dalle pericolose sostanze rilasciate dalla combustione di carta e tabacco.

Tuttavia la responsabile della dipendenza fisica e psichica al fumo è la sola nicotina.

La nicotina è un composto organico della famiglia degli alcaloidi naturalmente contenuto nelle foglie di tabacco e in misura minore in altre specie vegetali come pomodori, melanzane, patate e peperoni.

La sostanza è sintetizzata dalle piante come deterrente per gli animali erbivori.

Infatti, sebbene sia presente in tutte le parti della pianta, le foglie sono la parte con la più alta concentrazione.

Da quando l’uomo ha iniziato a consumare il tabacco nelle sue diverse forme (qui un articolo di approfondimento), il fumo è diventato sempre più popolare per via degli effetti che generava.

La nicotina infatti è una sostanza stupefacente a tutti gli effetti perché ha effetti sulla psiche del consumatore.

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Dipendenza da nicotina: le cause

dipendenza da nicotinaPerché la nicotina riesce a generare questa forte dipendenza nella mente del fumatore che, pur consapevole dei rischi, è disposto ad avvelenare se stesso e i suoi cari pur di assumere la sostanza?

La risposta è da cercare in due ambiti: il primo è il meccanismo biologico di azione della nicotina sulla mente umana, il secondo riguarda la propaganda occulta delle multinazionali.

Per quanto riguarda il primo, la nicotina passa viene velocemente assorbita dal sangue attraverso il fumo dei polmoni e da lì attraversa la barriera emato-encefalica per arrivare al cervello dove si lega con i recettori nicotinici coinvolti nella sensazione di euforia.

Il cervello ben presto si abitua alla sostanza e genera il classico meccanismo di dipendenza-astinenza tipico di tutte le sostanze con effetti psicotropi.

La nicotina favorisce il rilascio di dopamina nel sistema mesolimbico generando il forte desiderio e il legame alla sigaretta.

Tuttavia, nonostante la forza della dipendenza fisica, questa da sola non sarebbe sufficiente per obbligare milioni di persone in tutto il mondo ad avvelenarsi consapevolmente per lungo tempo.

Tranne per alcuni paesi del terzo mondo infatti, non esiste fumatore che non sappia gli effetti tossici e pericolosi sulla salute umana.

Il fumatore conosce bene gravità delle conseguenze, tuttavia è disposto a correre il rischio perché la sua mente è totalmente succube del lavaggio del cervello che le aziende hanno portato avanti per decenni.

Nonostante la chiara e netta relazione tra fumo e insorgenza di patologie gravi e mortali, solo il 3 % dei fumatori riesce a smettere di fumare, mentre circa il 40% ammette di aver tentato di smettere senza successo.

Questo succede perché l’influenza delle sigarette nella società è fortissima, generata da pubblicità ingannevoli che per anni hanno e continuano a bombardare le persone sin da bambini.

Il mito del fumo è associato al successo degli attori dei film, alle stelle dello spettacolo, ai desideri più intimi dell’essere umano.

Qualsiasi studente di scienze della comunicazione e marketing dovrebbero studiare la propaganda delle multinazionali del tabacco per capire le basi e le strategie per influenzare i consumatori a comprare.

I più alti livelli di manipolazione mentale sono stati raggiunti proprio dalla lobby del tabacco e i suoi effetti sono sotto gli occhi di tutti.

Perché si ricomincia a fumare dopo anni

Il desiderio della sigaretta permane per tutta la vita nella mente del fumatore che ha smesso usando il metodo del sacrificio.

Chi smette per paura di ammalarsi prima o poi ricadrà nel vizio perché ha smesso di fumare usando dei principi sbagliati.

Il fumo fa male, uccide milioni di persone ogni anno, ma la paura della morte da sola non è sufficiente per far eliminare il desiderio della sigaretta.

La mente umana riesce ad allontanare la paura della malattia ad un futuro remoto, il meccanismo “tanto una sigaretta in più che vuoi che mi faccia” è quella catena invisibile che ti terrà prigioniero per sempre.

Il solo modo per uscire dalla gabbia della nicotina è eliminare le cause della dipendenza.

Se la dipendenza fisica si riesce a gestire in meno di un mese con sport, dieta sana e un minimo di forza di volontà, la dipendenza mentale va distrutta pezzo per pezzo.

Devi andare a fondo della trappola, devi vedere la vera natura della sigaretta, devi distruggere i falsi miti che la circondano.

Se non lo fai, fumerai per sempre.

Quanto sei dipendente alla nicotina?

Esiste un semplice test per valutare il tuo grado di dipendenza.

Il questionario qui sotto, chiamato test di Fagerstrom, è composto da sole 6 domande, ogni risposta è associata ad un punteggio, rispondi sinceramente, tieni nota dei punti e calcola il totale.

Prima domanda: Quanto tempo dopo il risveglio accende la prima sigaretta ?

  1. meno de 5 minuti (3)
  2. 6 a 30 minuti (2)
  3. 31 a 60 minuti (1)
  4. dopo 60 minuti (0)

Seconda domanda: Trovi molto difficile non fumare in luoghi dove è proibito tipo cinema o teatri?

  1. si (1)
  2. no (0)

Terza domanda : Quale sigaretta rinunci con più fatica?

  1. la prima della mattina (1)
  2. qualsiasi altra (0)

Quarta domanda: Quante sigarette fumi al giorno?

  1. 10 o meno (0)
  2. 11 a 20 (1)
  3. 21 a 30 (2)
  4. 31 o più (3)

Quinta domanda: Fumi con maggiore frequenza nelle prime ore del mattino rispetto al resto della giornata?

  1. si (1)
  2. no (0)

Sesta domanda: Fumi anche quando sei a letto malato?

  1. si (1)
  2. no (0)

Fatte le dovute addizioni, valuta tu stesso il tuo grado di dipendenza:

0 a 2 : dipendenza molto bassa
3 a 4 : dipendenza bassa
5 a 6 : dipendenza media
7 a 8 : dipendenza alta
9 a 10 : dipendenza molto alta

Ammetto che prima di smettere definitivamente ero nella fascia più bassa da un paio d’anni, la mia dipendenza stava sparendo piano piano, sicuramente non sono mai arrivato alla fascia più alta, molto più probabile il mio massimo è stato un livello medio.

E tu in quale fascia sei?

Come evitare le ricadute

Non importa quanto tu sia stato bravo a smettere e non importa nemmeno da quanto tempo tu abbia smesso, le ricadute sono un reale problema da risolvere.

Nel mio metodo per smettere di fumare le ricadute sono parte essenziale del percorso perché senza fallimento non c’è crescita.

Solo dal fallimento si riflette su vari aspetti della propria vita e quindi si cresce, ricadere è essenziale per formare una nuova personalità immune dal fumo.

Tuttavia la necessità di sbagliare non deve essere usata come scusante per ricominciare sempre e comunque a fumare.

Quando l’astinenza da fumo dura da circa 6 mesi, allora quella è un’occasione da cogliere e da mantenere viva.

Il pericolo di ricominciare a fumare sarà direttamente proporzionale alle ragioni per cui si è smesso di fumare.

La sola paura di ammalarsi e quindi il conseguente “modello sacrificio utilizzato per eliminare le sigarette è la ragione a più alto rischi di ricadute.

Il motivo è semplice, la paura da sola non è sufficiente per stare lontani dal fumo perché non si è andato minimamente a lavorare sul desiderio verso la nicotina e la sigaretta.

Solo se sconfiggi il desiderio non ricomincerai a fumare.

L’idea della sigaretta nella società è frutto di decenni di lavaggi del cervello, serve una forza interiore e un lavoro mentale ben preciso per sconfiggere i falsi miti.

Possiamo chiamare questo metodo “Il modello ritornare a respirare” che fa leva su azioni positive come respirare appunto.

Respiro è vita, il fumo è morte.

Se smetti con il giusto metodo, il rischio di ricadere è minore, tuttavia, seppur piccolo, rimane lo stesso e pertanto dovrai usare alcuni piccolo accorgimenti.

Piccola strategia per non ricominciare a fumare

Quando il desiderio di fumare ti assale, prendi una sigaretta e fumala, esatto sì fumala a pieni polmoni, assapora tutto il suo aroma, fai entrare il fumo dentro di te, non resistere, fuma e appena hai finito la sigaretta accendine subito un’altra e fuma anche lei a pieni polmoni, non fermarti, dopo la seconda c’è la terza, la quarta e così via fino alla quinta.

Credi che sia impazzito?

Ma come, se la sigaretta è così buona da desiderarla continuamente perché non vuoi continuare a fumarne almeno 5?

Non ho detto che devi fumare tutto il pacchetto, la sazietà in natura esiste, ma se la sigaretta è così buona perché fumarne solo una?

Io dopo un buon scampo alla griglia ne prendo un’altro, e dopo un altro ancora, se mangio solo scampi (capita raramente al massimo ai matrimoni 😉 posso mangiarne anche 50, sono buonissimi.

Lo stesso per le lasagne di mia nonna, non riesco a resistere alla seconda, a volte terza, porzione, sono troppo buone.

Appena le finisco sono felice e appagato, magari un po’ appesantito, ma nulla che non può essere risolto con una breve passeggiata.

E le sigarette?

Perché dopo la prima non hai voglia di fumare la seconda?

Ma se è così buona tanto da desiderarla per giorni, ti accontenti di una sola sigaretta?

Il motivo lo sai anche tu, fumare non è poi così piacevole come credi.

Evita di esagerare con l’alcol perché la capacità di controllo sparisce, in quel momento sarai indifeso.

Smettere di fumare senza ricominciare: considerazioni finali

Ho fumato per anni, ho lottato contro il fumo per anni, ora sono anni che ho smesso di farlo, non posso prevedere eventuali ricadute, ma quello che ho capito molto bene è che non esiste una sigaretta sola.

La dipendenza da nicotina è subdola, forte, convincente e manipolatrice, è una nemica abile e feroce che aspetta i tuoi momenti di debolezza per ritornare dentro di te.

E’ furba e paziente, scaltra nel pugnalarti dietro le spalle, lei non ha fretta, è un fantasma che vive dentro il tuo armadio per decenni, aspetta solo il momento giusto.

Aspetta la litigata con il datore di lavoro, i problemi economici, un improvviso lutto, ma lei è anche mutevole, ti cerca anche quando sei particolarmente felice, quando hai bevuto qualche bicchierino in più per festeggiare il compleanno del tuo amico, o addirittura l’addio al celibato.

Lei aspetta lì pazientemente, appena abbassi la guardia lei colpisce.

Come fare per non farsi fregare?

Semplice, smascherando la sua vera natura di essere disgustoso.

Alessandro

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